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Entrare in uno Chateau e scoprire stanza per stanza. Ci vuole tempo si, ma ne vale la pena.


Chateau Pontet-Canet 2012

Siamo a Pauillac nel Medoc, dove le vigne affondano le proprie radici nella croupe medocienne, Terreno dal grande drenaggio, perfetto per il Cabernet Sauvignon.

Il vino nel calice è di un rosso rubino scuro e intenso. Avvicino il bicchiere al naso e subito prendo coscienza della ricca e profonda complessità olfattiva nella quale si esprimono, da subito, note salmastre di pasta d'oliva, nette e decise; seguono quelle mentolate e balsamiche, che accompagnano un frutto nero, e le spezie.

Il sorso è, a un tempo, di grande pienezza e bevibilità: il tannino è fruttato, avvolgente, un vino da scoprire strada facendo, sorso dopo sorso. Rimane vivo nel palato ,con una lunga persistenza decisa. Schiude la sua anima solo a chi ha sete di scoprirla.

Il grande corpo e la freschezza che lo definiscono permettono che si mantenga così nel tempo, destinandolo ad un futuro non prossimo.

Assaggiando questo vino la mente mi ha riportato ad un'altra degustazione, fatta qualche settimana prima; un grande vino italiano, prodotto da uve Sangiovese. Entrambi, pur essendo diversi, mi hanno colpito per la loro voglia di lasciar trasparire ogni lieve nuances, delicatamente, prendendosi il giusto tempo.


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